Uno dei modelli migliori è sicuramente quello dell’Edmontonia, un anchilosauro della fine del Cretaceo. Dalla forma del cranio probabilmente questo modello è basato sulla specie E. lonciceps, perché manca degli ispessimenti ai lati della testa.
La testa è abbastanza sottile e piccola rispetto la corpo |
L’armatura è un pezzo unico, montato sopra il corpo, mentre in realtà c’era più continuità tra il dorso e il ventre; probabilmente questo è stato fatto per semplificare il processo di montaggio e di produzione. Come nel fossile sono presenti tre anelli di placche più grandi vicino alla testa e ai fianchi vi sono le grandi spine rivolte in avanti che caratterizzano quest’anchilosauro. Il numero di quest’ultime è corretto, forse le proporzioni sono leggermente sbagliate, ma è presente anche la spina che si divide in due, cosa che si vede in alcuni esemplari (alcuni studiosi suggeriscono che fossero i maschi). Il resto dell’armatura è composto di grandi osteodermi arrangiati in file ordinate che arrivano fino alla lunga coda.
L'armatura è un pezzo unico incollato sopra il corpo |
Il corpo è molto ampio, tratto tipico degli anchilosauri |
La parte finale della coda è su un altro pezzo, come si può notare dalla linea di incollaggio |
Tre o quattro dita? Notare l'aculeo diviso in due |
La testa ha un aspetto un po’ “cartoonesco”, con grandi occhi lucidi, tipici dei dinosauri di questa serie. La mandibola praticamente non si vede essendo molto sottile. Il prototipo che si vede nel retro della scatola ha la bocca aperta, ma nel modello finale essa è chiusa. Le narici s’intuiscono, non essendo colorate in maniera differente, ma sono posizionate troppo frontalmente.
Il prototipo aveva un colore più chiaro e la bocca aperta |
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